Ascoltare. Tra musica, percezione e cognizione
Cosa succede quando ascoltiamo un brano musicale? E cosa c’è di diverso rispetto a quando percepiamo rumori ambientali o una persona che parla? È possibile pensare l’ascolto in modo da non doversi limitare a un solo specifico caso, come quello della musica, ma da poter affrontare la diversità dei fenomeni e delle pratiche sonore? A queste e altre domande vuole rispondere Ascoltare nel tentativo di restituire i discorsi che facciamo sull’ascolto alla sua specificità, senza dover ricorrere a metafore che derivano da altri sensi come quello della visione o del movimento. Per questo motivo, il libro si apre con un’indagine sui diversi modi di scrivere dell’ascolto che fin dall’inizio, cioè a partire dalla fine dell’Ottocento, si pongono come strumenti per promuovere un punto di vista via via diverso. Dopo un breve riassunto di concetti legati al suono e alla musica rivolto ai lettori meno esperti, viene poi intrapresa una “narrazione dell’ascolto” che, a partire dalla semplice capacità di distinguere tra eventi sonori, condurrà progressivamente il lettore lungo un percorso originale sull’articolazione dell’ascolto fino ad arrivare ai problemi del senso e del significato. Oggi le ricerche sull’ascolto e sui temi ad esso connessi si pongono al crocevia di una miriade di discipline legate alla musicologia, alla (neuro-)fisiologia, ai cosiddetti Cultural studies e all’intelligenza artificiale.