La sacra giraffa. Una satira politicamente scorretta
Anno 6922, Regno di Ebania. La razza bianca è scomparsa, la razza nera ha assunto istituzioni matriarcali, agli uomini è riservato esclusivamente il governo della casa. Sono attivi gli studi per ricostruire la storia della cultura bianca di cui sono pervenute tracce contraddittorie: si discute se Oxford sia il titolo di un libro, il nome di un autore, se 'Milton' sia in realtà una semplificazione di Mil-town ovvero 'città dei mulini', George Washington doveva essere un fratello di Giorgio III inviato come viceré. Non c'è una vera e propria "trama", ma, come nelle Storie di Erodoto, c'è il vagare meravigliato e ironico tra forme istituzionali che risultano essere il capovolgimento delle istituzioni vigenti in Europa (e, soprattutto, nel mondo anglosassone che de Madariaga conosce bene) alla metà degli anni Venti. Tutte le funzioni sono rovesciate, tutti i valori sono invertili, ma resta reale e incontestabile la "legge ferrea dell'oligarchia" formulata da Michels; le gerarchie si possono capovolgere, ma restano gerarchie; la manipolazione può essere attuata da qualcuno, piuttosto che da qualcun altro, ma resta manipolazione, la giustificazione fiabesca dei rapporti di forza sociali e internazionali resta, comunque, mito. Introduzione di Francesco Ingravalle.
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