I corpi che non ci calzano mai a pennello
"Un registro drammatico di straordinaria intensità e sconfinante in una dimensione forse inattesa, ma in realtà conseguente con le profondità del discorso, in cui sadismo e masochismo si contendono la scena, il respiro, la voce appunto, e si impone una nuova galleria di personae e personaggi tutti davvero emblematici della condanna tutta umana (e dilemmatica) a essere consapevoli della propria ombra, della propria unicità e, al tempo stesso, della propria deriva e della propria emarginazione, sorta di irrevocabile dannazione". (Dalla nota di Giancarlo Sissa)