Aldous Huxley. Il pensiero politico di un uomo di lettere
Dietro la nota e riconosciuta abilità letteraria di Aldous Huxley (1894-1963), c'è un pensiero politico con solide basi filosofiche che lo definisce, oltre che come uomo di lettere, come un pensatore politico che usa la letteratura per esprimersi: il contributo della sua riflessione alla storia del pensiero politico è notevole almeno quanto quello dato alla storia della letteratura. Quello di Huxley è un pensiero politico originale che da una parte, soprattutto nella ricerca di un varco tra le grandi ideologie del Novecento, è rappresentativo della sua epoca, ma dall'altra, soprattutto nel suo manifesto politico senza dubbio più riuscito, cioè Mondo nuovo, ha una tremenda e per certi versi sconcertante attualità. Paradigma dei nodi irrisolti del liberalismo contemporaneo, la distopia di Huxley ha tutt'altro che esaurito la sua spinta antiutopica: resta un insuperato manifesto della difesa della libertà individuale e dell'unicità biologica dell'individuo contro le possibili degenerazioni totalitarie delle nostre liberaldemocrazie, in questo secolo di rivoluzione biotecnologica tra neuroscienza, ingegneria genetica e neurofarmacologia. Per questo motivo, oggi più di ieri e domani più di oggi il fantasma del Mondo nuovo di Huxley è destinato ad aggirarsi e a incombere sul dibattito liberaldemocratico contemporaneo.
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