Le prime Grazielle. Luoghi e volti di Procida
Siamo negli anni 1811-1813. Il giovane poeta francese Alphonse de Lamartine, per un naufragio, si trovò a Procida. Incantato dalle bellezze naturali dell'isola. Ma più di tutto, lui che veniva dalla Francia, piena di frastuoni e profumi, fu colpito da una giovinetta profumata di mare. Graziella era il suo nome. Bella, bruna, arrossiva ogni qual volta il giovane le rivolgeva un cenno di saluto e gli rispondeva con un sorriso candido e timido. Alphonse ammirava quella fanciulla in fiore, piena di sole caldo come l'amore che faceva capolino nel suo cuore. La brezza di vento nei capelli. "Graziella, Graziella, amore mio...", le sussurrava tenendola stretta al suo petto, immaginando già la sua prossima partenza e la sua vita senza di lei. Il poeta fece ritorno in Francia e i due giovani innamorati dovettero separarsi. E Graziella, con gli occhi velati di lacrime, salate come il mare, aspettò il suo amore fino alla morte... Per non dimenticare quel tempo che fu di Graziella e Alphonse, le giovinette procidane indossarono l'antico costume che la fanciulla amata portava nei giorni di festa, e una tra loro, ogni anno, avrebbe simbolicamente rappresentato Graziella.