Sovranità intergenerazionale. Potere costituente e liberalismo politico
Questo volume ricostruisce la teoria costituzionale implicita nel liberalismo politico, con particolare riferimento al controverso rapporto fra il popolo, come autore transgenerazionale del progetto politico sotteso alla costituzione, e i suoi segmenti viventi e dotati di agency politica: in pratica, gli elettori. La volontà degli elettori equivale alla volontà del popolo? O la volontà delle generazioni viventi, diversamente dalla volontà seriale dei successivi proprietari di qualcosa, risponde al vincolo di una sequenzialità con altre generazioni, passate e future, rendendo così possibile un'identità politica che duri nel tempo? Quali sono le conseguenze negative della prima opzione, bandiera del pensiero radical-democratico e repubblicano, oggi sequestrata dal populismo? Se optiamo, invece, per una visione sequenziale della sovranità popolare, entro quali limiti la volontà degli elettori può modificare un progetto costituzionale che non è solo suo, ma di tutte le generazioni di un popolo? Soprattutto, cosa giustifica questi limiti?