Printed in Beirut
Farid Abu Sha?ar è giovane, bello e sicuro di sé. Ha appena scritto un libro con cui si aspetta di meravigliare i lettori di Beirut. Perciò rimane a dir poco sorpreso quando, uno dopo l'altro, gli editori lo rifiutano. "Non legge più nessuno", si giustificano. E così si vede costretto ad accettare un lavoro come correttore di bozze presso la storica tipografia Karam. Non proprio l'ideale per un aspirante scrittore, ma meglio di niente. Farid intanto porta sempre con sé il suo manoscritto, come fosse un amuleto. Non se ne separa mai, lo tiene vicino sulla scrivania, lo stringe al petto per strada, ne rilegge i passi più salienti a casa. Finché un giorno il manoscritto scompare, per poi riapparire preziosamente stampato. Chi può essere stato? Magari un collega? O forse la moglie del titolare, la bella e sofisticata Persefone che si diverte a lanciargli sguardi seducenti? Il mistero si infittisce quando le Forze interne di Sicurezza fanno irruzione in tipografia alla ricerca di indizi su un giro di banconote false. Farid si ritrova così coinvolto in un intrigo internazionale su cui la polizia indaga da tempo. E che sottende un complesso gioco di corruzione, crimini e inganni.
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