Oltre quel cancello
Leggere questi racconti, scritti in uno stile scarno ed essenziale, è come entrare in un mondo parallelo in cui la nostra quotidianità e le nostre certezze si frantumano in una condizione esistenziale mai provata e nemmeno immaginata. Questo è il covid. Il contesto in cui Stefania l'ha subito le ha dato la sensazione di compiere un viaggio alla fine del mondo. Ma pian piano l'umanità riprende lentamente e faticosamente il suo ruolo. Nella clinica ci sono le compagne di camera che si avvicendano: la livornese, la badante, la testimone di Geova, la parcheggiata. E ci sono i medici, gli infermieri, percepiti inizialmente come figure sacre nella loro rituale professionalità, poi come salvatori e infine, nella loro profonda umanità, amici solidali che partecipano alla gioia dell'agognata guarigione.