Grande nave che affonda
Quando il ventenne Taddeo Romano viene arrestato e portato al carcere di Rebibbia, la famiglia trova i modi più personali e disparati di fare i conti con la sua assenza: la madre Viviana prende a fare delle lunghe passeggiate notturne, la sorella Aurora si chiude in camera a guardare serie Tv insieme al gatto, il nonno Settimo adotta un cane da caccia preparandosi per non si sa cosa, il padre Camillo parla col fantasma di una vecchia conoscenza. Al centro di questo vortice c'è Diego, il migliore amico di Taddeo, che si trasferisce a casa Romano quasi a occupare il vuoto che il ragazzo ha lasciato. In una Roma che si scioglie d'estate e viene sommersa dalla pioggia d'inverno, Diego non si ferma mai: beve, passa da un lavoro a un altro, improvvisa serate bizzarre e si perde in una storia d'amore tenera e scombinata con Antonella, sfuggente e tormentata quanto lui. Più di ogni altra cosa, Diego è circondato dai racconti di altre generazioni, che mitizzano epoche passate, epoche in cui i luoghi avevano un'identità diversa e tutto sembrava più semplice. Cresciuto con storie semileggendarie e modelli che non può più inseguire, Diego assiste ai cambiamenti intorno a lui chiedendosi quale sarà il suo futuro, simile a un naufrago su un'isola che si sta inabissando, come del resto, forse, è la vita stessa.