La bicicletta rossa
Aveva vent'anni, Dario, quando vita e amore sono scivolati via, sotto i suoi occhi e le sue mani impotenti. E rimangono troppe parole non dette, troppi silenzi carichi di significato. Ora che i ricordi non bastano a colmare i vuoti, e la rabbia verso l'ingiusto brucia come sale sulle ferite, Dario sceglie di parlare d'amore, quell'amore che scaturisce dalla libertà, dal desiderio di essere una parte importante di un'altra vita, accettando ogni rischio. E lo fa attraverso una lettera, perché una lettera è immortale, è un dialogo con se stessi, in grado di restituire il senso più vero e profondo di ogni vissuto. Rivive in queste pagine l'amore che lui e Marta si sono donati, quello che fu loro rubato, e che lui ora può donare a chiunque. Perché cos'è l'Amore, se non condivisione, piacere di darsi senza nulla chiedere? Siamo due rette parallele e sovrapposte... Non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che si chiama "noi"... e che vivrà in eterno, nei pensieri e nelle parole. Postfazione di Remo Rapino.
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