Conversazioni tra un economista e un poeta. Urge un'economia più poetica
La nostra economia è lontana dall'aver prodotto risultati eccellenti o anche solo soddisfacenti. Che ancora non sia riuscita a risolvere il problema economico mondiale è sotto gli occhi di tutti. Il modello economico-finanziario oggi imperante si fonda sulla formidabile efficacia di un marketing ossessivo che ci impone cosa, come e quando consumare; e, di conseguenza, anche chi e in che misura arricchire o impoverire. Che fare, allora, se è lecito continuare a credere in un'umana, insopprimibile, propensione alla libertà? Resta la possibilità di appellarsi all'arte, e quale forma dell'arte più appropriata per perseguirlo di quella rappresentata da letteratura e poesia, da un uso mirato e ispirato della parola?
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