Obliomov
Per Vittorio Pavoncello le parole sono attaccate, impigliate nelle parole del linguaggio della virtualità, quasi fossero incastonate in relitti di una archeologia industriale, o come quegli oggetti, i più strani e strambi, che restano impigliati agli arbusti dopo che un fiume in piena si è ritirato. Ogni poesia è un brano di memoria. Giulia Cutrera, invece, nelle parole cerca una diversa dimensione, legando la memoria ai disegni con una memoria di immagini ironiche, paradossali, presi in parte dal mondo del fumetto e della grafica in un accostamento insolito fra poesia e disegno.
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