La sorella del sogno
Che cosa ci dice questo libro di versi e di memorie urbane e italiane, di mare locale e di male globale? È ancora possibile oggi un'azione che non sia la guerra, e cioè una sorella dell'utopia ("la sceur du réve" di Baudelaire) che sia capace di unirsi al sogno di una vera rivoluzione per la pace umana e contro ogni massacro che ci atterra? C'è bisogno di un cervello nuovo su questa terra, e non è forse l'azione della poesia per il bello e il vero — e dunque contro il brutto e il falso — il primo fiore lirico e satirico di questa nuova serra? Prendete e leggete il cinema di queste quartine in rima in cui tutta la realtà volgare e sublime dei nostri giorni si canta e si afferra, in un album familiare e amicale e generazionale, che è anche un'autobiografia struggente della nazione, sotto il segno di quella "poesia onesta" ipotizzata da Umberto Saba, tra "selezione e rifacimento" dei classici moderni.
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