Mi sento che muoio oggi. Viaggio nella Resistenza vicentina

Mi sento che muoio oggi. Viaggio nella Resistenza vicentina

“Rodino era vicino a Dante e gli disse: «Mi sento che muoio oggi» […]. Rodino fu ucciso quasi subito, dove la costa tocca il pianoro. Lo trovarono poi col maglione sforacchiato, e il viso sfigurato dalle pedate” (Luigi Meneghello). “I venti mesi della guerra partigiana restano un’eccezione difficilmente ripetibile, un miracolo di cui non ci credevamo capaci, un’italianità eccezionale” (Giorgio Bocca). Il giorno dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 nasce a Roma il Comitato di Liberazione Nazionale da cui prende corpo la Resistenza, movimento di attive minoranze che, partito in ritardo rispetto ad altri Stati europei, assume una intensità straordinaria al fine di liberare l’Italia dal nazifascismo e costruire una nuova civiltà democratica. La Costituzione repubblicana – nei suoi contenuti di emancipazione sociale e di “rivoluzione promessa” – sarà filiazione diretta della stagione resistenziale. La provincia di Vicenza è tra le aree territoriali più coinvolte nel movimento di liberazione nazionale e la città di Vicenza è insignita della medaglia d’oro al valor militare proprio per il ruolo avuto nella Resistenza. Questo libro è concepito come un viaggio – non sistematico e volutamente erratico – nelle viscere della Resistenza vicentina alla scoperta di uomini e di donne noti e meno noti che ne furono protagonisti. Il ritratto corale che ne scaturisce rigetta la retorica, ma riconosce il valore “costituente” di chi compì una nitida scelta di campo ideale e, interpellato quasi casualmente dal vento della Storia, ne fu artefice.
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