Collana-Kolajna. Testo originale a fronte
"Collana", scritta a Parigi - dove Tin Ujevic visse dal 1913 al 1919 - probabilmente durante e immediatamente dopo la fine della Grande Guerra, e pubblicata per la prima volta a Belgrado nel 1926, è unanimemente considerata uno dei più bei canzonieri novecenteschi della poesia croata. A distanza di quasi un secolo dalla prima edizione, Ugo Vesselizza, poeta istriano tra i più appartati - «con qualche cosa di importante da dirci, qualche cosa di urgente dalla riva orientale dell'Adriatico» (così Stefano Dal Bianco) - ci offre finalmente, dopo alcune prospezioni parziali, la sua versione-riscrittura integrale: frutto di un corpo a corpo strenuo con l'originale, durato più di trent'anni, e con un esito che vuole e deve apparire spiazzante. Che vuole e deve rinunciare all'ossequio del «gusto attuale» per rendere giustizia a quella che egli chiama «la stravaganza di Collana», la sua «novità restauratrice», ossia «un tradizionalismo ragionato, un petrarchismo progettuale, un classicismo tipicamente modernista». Poiché «Ujevic, nella rara consequenzialità del suo virtuosismo sonettistico, compie il salto mortale, la sintesi che riempie il crepaccio spirituale tra classico e romantico, tra la poesia cortese, stilnovistica e dei suoi trovatori ragusei e la poesia del decadentismo. Sempre che la poesia antica, quel mondo di idealità e cortesie, sia guardato in controluce, con nostalgico intellettualismo e mesta ironia insieme».
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