Però che male c'è se ti abbandono?

Però che male c'è se ti abbandono?

Un dialogo nel quale l’autrice interagisce con un interlocutore dal profilo incerto. «Che peccato, sai? Mi aspettavo di più. Ti credevo smisurata. Incommensurabile.» Chi è? L’autrice utilizza il femminile ma lo svolgersi della conversazione svela che è tutto eccetto una donna. «Dimmi: lo senti anche tu questo cattivo odore? Voltati. Che cosa vedi?» Un testo che tocca i temi più disparati, come la gioventù, il lutto, l’inquinamento, il futuro. «Sai, mi domando se non sia per questo fetore che mi sento così. Testimone. Analfabeta. Esperta alla fuga. Incompetente.» Un testo carico di un’epoca fuori misura. Ma soprattutto un testo che affonda le proprie radici dentro la scelta personale e responsabile di seguire il fondamento della propria natura.
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