Roma era buia
È il 1978 e la situazione, agli occhi di Marina, appare assai confusa. Gli ideali e le speranze del decennio precedente hanno perso i colori luminosi con cui dipingevano il futuro e, grigi e opachi, si stanno trasformando in violenza, morte, scontri fatti di fumogeni e manganelli. E anche la sua vita familiare sembra incupita dalla stessa mancanza di luce. La madre si è trasferita a Monterotondo, che nonostante i pochi chilometri dalla capitale a Marina appare un mondo scialbo e molto distante da lei. Così resta a Roma, con suo padre. Ma l'uomo è fiaccato dalla separazione e le giornate con lui trascorrono in una silenziosa indifferenza reciproca. Per fortuna una nuova famiglia ha preso forma nelle sue migliori amiche, Clelia, bellissima e piena di energia, e Linda, empatica e saggia, che sembra saperne più di loro sulla vita e i suoi ostacoli. E poi c'è Giulia Stader, la professoressa che dava un senso alle sue mattine a scuola, andata via improvvisamente e che ritrova per caso a una manifestazione. È l'inizio di un rapporto fortissimo tra la giovane donna e la ragazza, un'esperienza di crescita e amore che cambierà Marina per sempre. Al suo esordio nella narrativa, Monica Rametta, una delle più importanti sceneggiatrici italiane, scrive una meravigliosa storia di formazione, ambientata in un anno cruciale per l'Italia. Le ombre della grande storia e delle difficoltà dell'adolescenza sono squarciate dai sentimenti più profondi, e travolgono la mente e il corpo. Lo stile di Rametta, pittorico e cinematografico, offre al lettore pagine colme del buio del titolo ma anche di tanta luce, dolcissima come un ricordo e intensa come una passione.