Deh perdona. Giuseppe Verdi, dalla vendetta al perdono
In questo saggio, che è una sorta di biografia di Giuseppe Verdi attraverso le sue Opere liriche, inserite nel contesto storico e politico dell'Italia risorgimentale, si analizzano le trame, le voci e le dinamiche relazionali tra i personaggi (o le "posizioni", come le chiamava il Maestro) e i loro tratti identificativi, al fine di tradurre per il lettore i messaggi profondi di questi capolavori. I protagonisti delle Opere verdiane sono ancora attuali ed impregnati di suggerimenti per noi e per il nostro presente. Ci troviamo di fronte ad una grande quantità di personaggi archetipici e quindi universali, che possono aiutare l'evoluzione e la crescita di tutti, non solo degli appassionati di Musica Lirica. Un'opera lirica è un'esperienza dal forte impatto educativo e naturalmente di estremo piacere estetico. È importante sottolineare che il solo fatto di assistere alla rappresentazione di un'opera fa entrare in contatto con la profondità di temi che sono universali, e quindi comprensibili a tutti, grazie alla mediazione dell'Inconscio Collettivo, che è un grande contenitore delle esperienze umane sotto forma di immagini simboliche, contenitore presente in ognuno di noi. Inoltre, per chi vive situazioni simili a quelle rappresentate, si tratta veramente di opportunità fortemente educative, in quanto possono consentire associazioni, riflessioni e consapevolezze prima sconosciute, in grado di condurre ad una migliore comprensione di se stessi e delle proprie relazioni. Ciò può portare a cambiamenti anche importanti del proprio modo di vivere e a un'accettazione più ampia della propria storia personale, condizioni necessarie per una vita più soddisfacente da molteplici punti di vista. Uno dei messaggi principali che, a nostro avviso, corre lungo tutta la ricchissima produzione artistica di Verdi è racchiuso nelle parole di Nabucco ad Abigaille nella scena III del terzo atto dell'omonima opera: "Deh perdona, deh perdona". Il sovrano implora la figlia di perdonarlo per il male che le ha inflitto. Ma c'è di più. Verdi ci parla anche di un'altra tipologia di perdono, quello forse ancor più difficile da attuare, ma indispensabile: il perdono o l'accettazione di noi stessi. Questo concetto fa da denominatore comune a tutta la produzione verdiana.
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