Da Cuba a Kiev. Questa volta chi salverà il mondo?
Al grido di "El pueblo unido jamás será vencido" scoppia a Cuba nel gennaio 1959 la Rivoluzione della Sierra. Due fazioni cubane lottano sotto lo sguardo vigile e preoccupato di russi e americani. La vittoria di Fidel Castro e le conseguenti sanzioni del governo USA inducono il regime cubano ad avvicinarsi sempre di più al blocco sovietico che decide di fornire armi a Cuba per proteggerla da eventuali interventi americani. Nel 1962, quando inizia la fornitura dei missili sovietici, sembra di essere giunti sull'orlo di una guerra nucleare che sarà fortunatamente impedita grazie all'intesa finale tra John Fitzgerald Kennedy e Nikita Kruscev. Un giocatore di poker e uno di scacchi che puntarono saggiamente sulla coesistenza pacifica. Riappare oggi, con l'"operazione militare speciale" in Ucraina, uno scenario di guerra non più gestito da giocatori carismatici ma da coloro che ripongono la fiducia quasi esclusivamente nell'uso delle armi... Ove si dovesse arrivare alle soglie della catastrofe nucleare, vi sarà ancora un pilota esitante? La filosofia del potere che fugge dall'uomo per servirsi della tecnologia e dei sistemi missilistici è un tema sul quale ci si sofferma: la speranza che continuiamo a nutrire è che l'Ucraina divenga un luogo di pace facendo tesoro dell'insegnamento che ci impartisce la felice conclusione nell'ottobre 1962 della crisi dei missili a Cuba.
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