Elogio dell’osteria
Andrea Pennacchi, antropologo da bar (come spesso si definisce), è cresciuto umanamente e culturalmente nelle osterie del Veneto e di quello che abbiamo imparato a conoscere come Pojanistan. Tra un bicchiere e una lettura, sono soprattutto gli incontri ad averlo trasformato nel personaggio che conosciamo: i baristi di quei bar anni Settanta (mai puliti dagli anni Settanta), gli ubriachi capaci di pensieri altissimi (e ovviamente alticci), le profezie da bancone, lo spritz come pozione magica, i consigli rivelatori di chi alle 10 del mattino è già alla quinta china calda, fino a echi scespiriani e alle illuminazioni improvvise che sopraggiungono a tarda sera.
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