Il pieno di gioia. Giuseppe, mio fratello spastico

Il pieno di gioia. Giuseppe, mio fratello spastico

Mio fratello Giuseppe, affetto da tetraparesi spastica, abita con noi da quindici anni. Si muove su una sedia a rotelle e presenta un ritardo mentale per cui il suo eloquio è difficile da comprendere ed il suo vocabolario limitato. È affetto da ipoacusia acuta per cui coglie parzialmente i suoni grazie a due apparecchi acustici. Porta gli occhiali perché anche la sua vista non è perfetta. Sommando tutti i deficit che presenta si potrebbe pensare che trascorra le sue giornate in maniera triste e monotona. Tutt'altro. La sua vita è stata ricca di vicende e di affetti. Ha un carattere allegro ed ogni volta che si incrocia il suo sguardo accenna ad un sorriso. Gli basta un nonnulla per scatenarsi in grida di gioia; direi che è felice oltremisura. Una qualsiasi novità, una persona che viene a trovarlo, un passante che incespica, un cibo che gli ricorda la cucina della mamma, un insignificante evento che per noi tutti è routine basta a scatenare la sua gioia. Ho pensato spesso a quanto sia inappropriata la definizione con cui lo bollavano, quando eravamo bambini, molti estranei che lo incontravano: "È un infelice". Giuseppe è tutt'altro. Lui è un alto rappresentante della gioia di vivere (Antonio Pacchierini).
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