Taccuini di un clochard
Tutti quanti, almeno una volta, abbiamo provato l'impulso di abbandonare tutto e di vagabondare per il mondo, senza obblighi e responsabilità . La nostra vita ci opprimeva, non era come l'avevamo sognata; ma abbiamo chiuso mestamente la porta di casa e abbiamo continuato come prima. Eppure c'è chi ha avuto il coraggio di andarsene e di non tornare più: ma quando non hai un lavoro, una casa, non sei inserito nella società e le tue risorse si esauriscono, diventi un emarginato, un senza niente, un clochard. Il più delle volte, chi diventa un senzatetto non lo fa per scelta, ma perché costretto dalle circostanze. Quante volte camminando per strada abbiamo notato dei barboni che chiedevano l'elemosina, e siamo passati oltre distrattamente, o per compassione abbiamo gettato loro una moneta? Eppure ognuno di loro ha una storia alle spalle, una vita simile alle nostre, ed è caduto lasciandosi scivolare lentamente verso il fondo, credendo ancora di potersi salvare, ma alla fine ha oltrepassato il limite dal quale non c'è ritorno. Il clochard di cui si narra in questo libro è un figlio adottivo che cerca le sue vere origini; rievoca il suo passato tentando di dargli un senso...
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