Le tue mani di neve
«Ho scritto molte di queste poesie nel corso del 2020, anno di arrivo di un incubo imprevisto, il Covid19, che ci ha colti impreparati, producendo ferite nelle anime e nei corpi, accompagnate da sconcerto, sconforto, lame affilate di ansia e timore, rari bagliori di fiducia e speranza, nell'avanzare in un tunnel mobile, che sembrava e sembra prolungarsi, man mano si cerca di arrivarne alla fine. Oltre ai versi che chiudono la raccolta, dedicati esplicitamente alla fase iniziale della pandemia di Covid19, anche altre poesie hanno l'eco di quei giorni inquieti, di limitazioni della libertà individuale, della socialità e dell'intensità dei battiti del cuore. Tuttavia, pur se influenzato da questa condizione esistenziale, ho affrontato brevi riflessioni esistenziali, memorie, lampi naturalistici, che ho sentito e che sentirò anche in giorni non contaminati, quando questi torneranno. La forma è semplice, senza artificiose ricerche di linguaggio e con una scelta di sottrazione, di immediatezza e di brevità, che contraddistingue la gran parte di queste piccole poesie. Spero che, assumendo questi versi in modalità omeopatica, possano dare un tremito al vostro cuore».
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