L'estraneo conosciuto. L'incontro con l'estraneità in psicoterapia
Sebbene la si possa descrivere in modi diversi, di fatto, la psicoterapia è una attività fondata sul confronto con l'estraneo. Un "estraneo" che assume le forme più disparate, basti pensare ai sintomi che spingono le persone a rivolgersi a un terapeuta e che spesso sono vissuti come ingombranti "estranei" di cui ci si vuole liberare. Ma anche lo psicoterapeuta è un estraneo per il paziente così come sono estranee le modalità con cui in terapia si parla e si riflette sui problemi. D'altronde, anche il paziente è un estraneo per il terapeuta e "deve" esserlo. Se lo si vivesse come qualcosa di noto, di familiare, si perderebbe infatti ciò che di nuovo porta con sé quella particolare estraneità di cui è espressione il paziente. In questo scenario, il volume propone una serie di contributi sul tema dell'estraneità in psicoterapia. Una estraneità che deve sempre essere colta e accolta non solo nel paziente ma anche nel terapeuta e nella relazione terapeutica se si vuole realmente promuovere un processo di cambiamento. Con il supporto di riferimenti letterari, cinematografici ma anche e specialmente con una serie di casi clinici, gli autori si soffermano sulle difficoltà ma anche sulle grandi opportunità che l'incontro con l'estraneo offre in ambito clinico.
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