Villa Trivulzio alle sorgenti di Salone. Il ritiro di un cardinale milanese nella campagna romana
Tra le realizzazioni più originali di Baldassarre Peruzzi e del primo Cinquecento, la villa Trivulzio di Salone si segnala per le «sottili asimmetrie» e il «contrasto tra astrazione architettonica ed esuberanza decorativa di gusto antiquario». Il volume riconsidera questo episodio architettonico dirigendo l'attenzione verso le origini: alla ricerca del committente, della genesi del progetto ed esplorando i primi decenni di questo ritiro nella campagna romana. Nel ridiscutere interpretazioni consolidate, grazie a nuovi documenti e a tracce inedite, riemergono il funzionamento originario del complesso e il suo modello insediativo, la relazione con le vicine sorgenti e il disegno del «grandioso giardino, spartito in grandi triangoli, che non trova eguali nelle intuizioni spaziali del Rinascimento». Anche il cardinale milanese Agostino Trivulzio, che volle questo «grandissimo casamento», esce finalmente dal cono d'ombra nel quale era stato confinato. Protettore di letterati, collezionista di marmi notevolissimi, riuscirà a legare il suo nome soltanto alla villa di Salone, travolto dai colpi di una fortuna avversa e beffarda, capace di cancellarne quasi del tutto la memoria.
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