La storia delle rosine raccontata a mio figlio
Il libro racconta la storia di Rosa Govone (1716-1776), donna piemontese che a Mondovì nel 1744 aprì la sua casa ad alcune ragazze orfane o di famiglie molto povere e ad alcune ragazze di strada e le istruì al lavoro avviandole alla fede cristiana. Nel 1755 si trasferì a Torino fondando un istituto molto importante in quella città e poi altri nei dintorni, godendo della protezione dei Savoia. Le ragazze che decidevano di unirsi alla comunità erano dette "rosine", dal nome della fondatrice, non erano tenute a fare voti religiosi ed erano completamente libere. Il motto scelto dalla fondatrice era: «Vivrai dell'opera delle tue mani» e le rosine si distinguevano per la la raffinatezza delle merci prodotte e dei ricami. Per la Govone il lavoro doveva rappresentare soprattutto un'occasione per vivere umanamente e dignitosamente la fatica. Iniziò poi a occuparsi anche dei trovatelli e degli orfani, così alcune rosine si fecero per loro maestre, e delle rosine divenute anziane, fondando per loro un pensionato. Il libro presenta poi l'edificio storica sede delle Rosine in Torino analizzandone le trasformazioni architettoniche, e l'attuale ristrutturazione di una parte di esso con le iniziative culturali ivi ospitate.
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