La banalità dell’Essere dell’essere umano. Conversazioni psicologico-economiche

La banalità dell’Essere dell’essere umano. Conversazioni psicologico-economiche

Sono i gesti banali, ripetuti tanto da non essere più possibili di riflessione che fondano l’Essere dell’essere umano e della società. Gesti come farsi un selfie piuttosto che chiedere a una sconosciuta una foto, arricchito da un “grazie” e “buona giornata”, il non darsi il cinque come saluto perché la mano è già occupata, il messaggiare la sera con un amico al posto di chiamarlo al numero di casa. Quali dinamiche attivano queste azioni banali? Cosa comportano per il soggetto, per l’oggetto e per gli altri enti coinvolti nella relazione? Sfondo e motore di questa realtà un paradigma economico per cui le categorie marxiste risultano ormai superate. Così anche il concetto di proprietà privata. Un modello economico che si arricchisce generando malessere, anche psicologico. Comprendere il paradigma economico è la chiave per non cadere nell’errore di spiegare fenomeni nuovi con categorie vecchie e andare oltre al semplice dire sì o no ai cambiamenti. Che ruolo ha la psicologia in tutto ciò? La vita, scriveva Savater, ha un senso solo, va solo avanti. Oggi, possiamo scegliere se dare una direzione a questo andare avanti ineluttabile o continuare a essere comodamente trascinati.
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