Diario di un anno. Biopoesie 2022-2023
Questo diario percorre il territorio di confine tra vita e morte, facendo ricorso alla forma poetica, che, grazie a quanto nel verso si fa ritornello, può impegnarsi in un ossessivo esercizio di ripetizione quotidiana, a metà tra l’esame di coscienza e la bacheca social, la ricorsività della memoria e dell’oblio e la liturgia dei gesti incoscienti… Ciò che dà corpo a queste biopoesie sono occasioni presentatesi nel corso di un anno qualsiasi, eventi che hanno permesso di mettere in scena un rito dionisiaco di rarefatta pacatezza e inusitato rigore, per il cui tramite si è provato a echeggiare l’affermazione dell’artista Roman Opałka: “Non parlo della mia vita, ma rendo la vita manifesta”. O, meglio, la vitamorte, che mai è personale e, tantomeno, umana.
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