Danilo Dolci. Lo Stato, il popolo e l'intellettuale
Nato appena due anni dopo l'avvento del fascismo, Danilo Dolci si oppone fin da giovane al fascismo e al nazismo. Nel 1952 si trasferisce in Sicilia, dove diviene un simbolo di lotta nonviolenta contro la povertà e l'ingiustizia. Rivoluzionario nonviolento, attraverso scioperi della fame, inchieste popolari e la creazione di cooperative, Dolci mobilita la popolazione e ottiene risultati concreti. La sua fama si consolida in Italia e all'estero. Nel centenario della nascita, Antonio Fiscarelli ripercorre la vita straordinaria di un pioniere dimenticato, dall'infanzia all'attivismo pedagogico, dalla protesta contro la propaganda nazifascista ai movimenti antinucleari.
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