Tra terra e mare. Eresia e decisione nella teologia...
Nel mezzo della Seconda guerra mondiale, ossessionato dal problema della crisi dell’ordine politico, Carl Schmitt delinea una lettura apocalittica della storia mondiale, governata dalla contrapposizione tra due forme di esistenza politica: la terra e il mare. Se la prima incarna la responsabilità della decisione politica che crea ordine, la seconda rappresenta la neutralizzazione di ogni capacità decisionale, che Schmitt relaziona a un processo di eretica decostruzione moderna e liberale della concezione teologico-politica cristiana. Un dualismo già presente negli scritti giovanili del giurista e da cui prende il via l’analisi di Giada Scotto, nel tentativo di individuare nel pensiero di Schmitt una teologia della storia dominata dal binomio «ortodossia-eresia».
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