Il ricordo. Meglio la fine di una sofferenza senza fine?
Questo racconto parla di un evento che non si è mai svolto. Chi mi ha seguito con la lettura lo ha molto probabilmente capito. Ma lo scrivo ugualmente e aggiungo anche che è come se questo non cambiasse niente. Perché la sofferenza, l’emozione e la sensibilità che i suoi protagonisti gridano al mondo sono vere. La giustizia, la solidarietà , la voglia di cambiamento culturale e sociale sono al centro di tante attese, di ideali, di tanta passione, di tanta speranza. Quante volte abbiamo desiderato un’occasione come questa? L’abbiamo sognata e temuta. Saremmo stati capaci di gestirla? Non sarebbe stato possibile, probabilmente. Troppi ostacoli, troppe difficoltà , troppe divisioni. Troppi, giganteschi, interessi contrari. C’è ancora una strada lunghissima da percorrere. Nonostante tutto, sembra che il futuro non sia mai maturo e si nasconda dietro ricordi di eventi inesistenti. Ma non dobbiamo fermarci. Non possiamo fermarci. Rimaniamo con i deboli. Con gli animali e tutti gli altri. C’è tanto bisogno.
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