Il restare e l'andare

Il restare e l'andare

Bisognerebbe immaginare questa raccolta di racconti come una rampa di scale che conduce da un luogo a un altro di un solo, più grande, edificio. Sei storie, ma forse non è che sempre la stessa o, forse, nessuna in particolare. Ci si muove tra spazi, tempi e punti di vista accompagnati dai vari altri sé che siamo, che ci hanno preceduto o che potremmo essere. Come le scale di Escher, passare da una storia all’altra non significa progredire per arrivare a una meta, nessun finale è davvero importante. Importante è forse lo spostamento, l’andare dalla città alla cascina tra gli ulivi, dall’appartamentino olandese all’Atlantico, da Bologna a Malmö e fino a un altrove che è anche un qualcuno. O forse niente di tutto questo è rilevante e non bisognerebbe immaginare proprio nulla, ché poi, lo sappiamo, ognuno è autore del suo viaggio. E il viaggio esiste perché esiste il paesaggio, qualsiasi esso sia. Questi racconti sono un paesaggio.
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