In altre vite tutto quello che ho perduto torna da me
L’amore – dice una delle protagoniste di questo libro – è «una nascita all’incontrario», un viaggio a ritroso verso il punto di partenza, verso qualcosa di conosciuto e ignoto al tempo stesso. Un ritorno al corpo e all’essenziale. Un ritorno a casa. Ed è qui che ci porta Courtney Sender con i suoi racconti: ragazze e donne, ma anche uomini, che giocano con la loro solitudine e se ne assumono la responsabilità. Ora pazzi d’amore, ora piegati dal dolore, esplorano con coraggio le più ardite geometrie sentimentali: c’è chi si lascia e chi si ritrova, chi fugge e chi insegue, chi piange e chi ancora spera. Abilissima nel dosare realismo magico e concretezza, minimalismo formale e prosa poetica, Sender, con i suoi quattordici racconti, riesce a guarire il nostro modo di vedere il mondo: venute meno le apparenze e le ipocrisie, resta solo «la vita in una freschezza abbacinante». Dinah, Bridget, Olivia, Lilith, Kaye, Nonna Itta non sono solo le indimenticabili protagoniste di queste storie, sono anche le voci e le anime alle quali l’autrice affida l’onere di accompagnare il lettore nei recessi più intimi e delicati del suo cuore e della sua storia personale.