La «Bildung» e l'insidia dell’antigiudaismo fra Settecento e Ottocento in Germania. La questione ebraica da Federico II alla Restaurazione
La problematica centrale del saggio, rispetto alla quale l'indagine della Bildung e della Kultur tedesche, pur esaustiva, intende essere funzionale, è costituita dal processo di emancipazione e di integrazione ebraica che, grazie alla spinta dell'Aufklärung e della legislazione napoleonica, aveva cominciato, fra '700 e '800, a muovere i primi passi significativi anche in Germania. L'autore ha indagato come la storia della Bildung si sia rapportata con la questione ebraica e con lo stesso ceto ebraico tedesco, laddove, arricchitosi con le attività finanziarie e imprenditoriali, cominciava ad affacciarsi alla vita sociale della borghesia tedesca, aspirando alla concessione dei diritti civili e politici di cui godeva il resto della popolazione. Avveniva dunque che la Bildung e la Kultur fossero considerate dagli ebrei stessi, che potevano permetterselo, come lo strumento e la modalità per integrarsi e persino assimilarsi nella società tedesca, dovendo, in ogni caso, fare i conti, non solo con antiche vessazioni e radicati pregiudizi, ma anche con resistenze conservatrici interne al mondo ebraico, preoccupate che il processo di integrazione potesse compromettere il rispetto delle tradizioni religiose. La ricerca ha potuto rilevare che alle aspirazioni di integrazione dei ceti ebraici più evoluti culturalmente, quasi mai si è corrisposta una analoga disponibilità, non solo da parte della popolazione tedesca, ma anche da parte degli intellettuali tedeschi che coltivavano la Bildung. Resta allora fondamentale, per l'autore, l'interrogativo se forse anche nella Bildung si annidasse il germe, ovvero «l'insidia dell'antigiudaismo», che avrebbe reso impossibile un vero dialogo fra gli ebrei e la società tedesca, la presunta mitica simbiosi, che ad alcuni, ma forse solo agli ebrei, sembrò sul punto di realizzarsi.
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