Tobia il gobbetto
Nella Napoli del 1860, come succede ancora oggi, la camorra, nata e cresciuta nelle carceri borboniche, ha preso in mano il controllo dei cimiteri e delle pompe funebri. Per celebrare un funerale bisogna rivolgersi alla ditta che gestisce la zona del defunto, nessuna concorrenza è permessa. In più, ieri come oggi sempre alla ricerca di nuovi affari, la camorra ha fondato la “Società della morte” dedita a rubare i cadaveri per chiedere poi il riscatto ai familiari. Di questa organizzazione fanno parte personaggi oscuri come Testa di spiga e il fossaiuolo di Poggioreale, ma anche un animo puro, che abbiamo già incontrato nel romanzo sulla cantatrice di Mergellina, Tobia il gobetto, che infatti un giorno si pente dei suoi misfatti. Allora sposa una giovane ragazza bisognosa ma la “Società della morte” non ha alcuna intenzione di lasciare in vita chi conosce i suoi segreti.