Quatr ch'a pësco. Poesìe e conte an lenga piemontèisa
"Leggere le poesie e i racconti di Gabriele Gariglio è un piacere per il cuore. La lettura scorre e va, e in un attimo ci si accorge di aver “divorato” tutte le pagine di questa raccolta. Magari si comincia con una scelta casuale, pescando nel mazzo (20 poesie, altrettante “conte” e i suoi “haiku”), ma poi, per un istintivo impulso di gratificazione, si passa inesorabilmente a una lettura più organica, attenta, per gustarne appieno il piacere e percepire tutto l'effetto benefico del contenuto della silloge. L'autore è attento alla metrica, alla musicalità dei versi, alla corretta e ricercata rima delle opere poetiche, ma anche alla scorrevolezza del periodare, alla concatenazione studiata delle proposizioni dei racconti, tali da avvincere il Lettore e spronarlo a proseguire nella lettura." (Sergio Donna). “[…] Sul modo formale di fare poesia si distingue Gabriele Gariglio con terzine magistralmente composte e dal ricco lessico piemontese. È così tradizionale che si penserebbe sia stata scritta da Nino Costa.” (Sergio Maria).
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