Gli psicopatici. La mente criminale dei capimafia
Questo saggio fornisce un inedito «quadro clinico» del modo di pensare degli uomini al comando della criminalità internazionale contemporanea. Se fino a qualche decennio fa le mafie imponevano il controllo sul territorio attraverso l’uso indiscriminato della violenza, compiendo stragi, omicidi e sequestri, oggi il loro modus operandi è cambiato. Ciò che non è cambiato è la mentalità dei capi. I boss mafiosi seguono rituali e rigidi codici di condotta, siedono al vertice di strutture gerarchiche cementate dal rispetto di princìpi immutati nel tempo, dall’omertà alla cieca obbedienza e fedeltà nei confronti della «famiglia». Gli stessi princìpi che hanno garantito una latitanza tranquilla per oltre trent’anni a Matteo Messina Denaro. Anche se la loro violenza è meno esibita, non per questo i malavitosi sono meno brutali di un tempo. Così vale per Cosa Nostra, la ’Ndrangheta e la Camorra, i narcos americani, la Yakuza giapponese e molte altre organizzazioni mafiose. Con il contributo di Federico Trobia, psichiatra e docente.
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