Caino. Pamphlet sulla guerra
Caino viene maledetto da Dio, ma Caino non è chiunque faccia genericamente violenza all'altro: non è chi ricorre alla violenza per salvare se stesso da un pericolo mortale e, ancora di più, un familiare, un conoscente, un amico, uno sconosciuto, non disponendo di altri modi e mezzi per evitare la propria e altrui soppressione. Caino è biblicamente chiunque uccida per motivi moralmente abietti, riprovevoli, disonorevoli, come sono quelli che hanno a che fare con l'avidità, la gelosia, l'invidia, la rivalità, la prepotenza, il risentimento e la vendetta per un presunto o reale torto personale subìto, dunque per motivi che disattendono l'ordine morale fissato da Dio e le stesse leggi, spesso riflesso della sua volontà, stipulate dagli uomini. Si dirà che la figura di Caino è una figura complessa che non può essere liquidata con poche parole o con giudizi di natura moralistica. Certo, è complessa come è complessa la presenza del male nella vita e nella storia o la ricorrente tentazione umana di sovvertire consolidati e santi princìpi di razionalità e di bene morale, com'è complessa la stessa guerra, ospite indesiderata ma ineliminabile di questo mondo: non sono poche le cose negative e irriducibilmente complesse del nostro mondo, tant'è vero che la sapienza biblico-religiosa parla, attraverso san Paolo, di un vero e proprio mysterium iniquitatis, appunto per sottolineare che l'iniquità si manifesta in forma misteriosa, enigmatica, complicata, fino al punto di poter trarre in errore chi non sia munito di una salda fede nella verità di Cristo e che solo in virtù di tale verità può essere alla fine debellata. L'uomo vive di complessità e nella complessità, ma questo non deve indurlo a dimenticare che esiste pure una retorica della complessità e che il rischio che si corre, nel dirsi per la complessità, sia poi quello di spiegare le cose in modo fallace.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa