Israeliani contro. La battaglia per i diritti umani dei palestinesi
Dopo aver raccontato il pensiero e le motivazioni che spingono gli ebrei israeliani a vivere nei territori occupati nel libro “Coloni. Gli uomini e le donne che stanno cambiando Israele e cambieranno il Medio Oriente”, in questo nuovo lavoro l’Autore rivolge la propria attenzione al composito mondo israeliano che si oppone al fenomeno degli insediamenti nella Cisgiordania, accusati di essere l’ostacolo principale alla soluzione del conflitto israelo-palestinese. Il libro prende spunto dalla Dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele del 14 maggio 1948, che nel 2023 celebra il suo 75° anniversario. In quella occasione, Ben Gurion, fondatore e primo ministro del neonato Stato israeliano, sottolineò la volontà di Israele di vivere in pace con i suoi vicini, riconoscendo uguaglianza di diritti a tutti coloro che sarebbero stati sottoposti alla sua sovranità. Cosa è rimasto di quei propositi? Chi nel Paese lotta oggi per la loro attuazione? Quanto del concetto di uguaglianza annunciato nel ‘48 è pratica reale nei territori conquistati con la guerra del 1967, in particolare nella Cisgiordania? Quali sono le prospettive di Israele, dei palestinesi e dell’occupazione dei territori? Il tema viene affrontato incontrando direttamente in Israele personalità di alto profilo del mondo del pacifismo e del dialogo. Al centro delle riflessioni quella che viene da tutti ritenuta la vera emergenza nei territori occupati: la tutela e il rispetto dei diritti umani dei palestinesi, non di rado vittime della violenza dei gruppi più estremisti dei coloni. Concludono il libro due lunghi incontri-intervista: il primo con Ehud Olmert, l’ultimo premier israeliano a presentare un piano di pace ai palestinesi (2008), il secondo con Tamir Pardo, ex capo del Mossad, i famosi servizi segreti di Israele. Prefazione di Ugo Tramballi.
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