Guerra bianca. Sul fronte artico del conflitto mondiale
Donald Trump vuole prendersi la Groenlandia come fosse un nuovo Congo, Vladimir Putin ha trasformato i 24mila chilometri di coste artiche russe in un bastione nucleare, la Cina muove la flotta per garantirsi il dominio delle rotte polari, la Nato si espande a nord inglobando Svezia e Finlandia. Sul tetto del mondo le potenze si danno appuntamento per il duello finale. E si parla già di “secolo artico”, di Guerra bianca per l’assalto all’Artico, la vera posta in gioco. Marzio G. Mian è tra i pochi reporter internazionali a raccontare da anni sul campo l’epocale trasformazione della regione polare innescata dal cambiamento climatico, e a documentare come lo scioglimento dei ghiacci abbia scatenato la contesa per la conquista dell’unica area del mondo ancora non sfruttata e che nasconde quelle risorse di cui il mondo è più affamato: idrocarburi, minerali preziosi, pesce, nuove rotte strategiche. In questo libro-inchiesta, con le sue esplorazioni dalla Čukotka alla Groenlandia, dall’Alaska al Mare di Barents, dallo Stretto di Bering al Mar Bianco, Mian svela come, dopo l’invasione dell’Ucraina, il Grande Nord sia diventato l’epicentro dello scontro. Il “quinto oceano”, con le sue gigantesche riserve di petrolio e gas, è cruciale per l’offensiva della Russia neo-imperiale: «L’Artico è il bancomat di Putin, per noi è intollerabile» dicono a Washington.
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