Italiano giuridico ed euroletto a confronto. Storie di parole, tendenze traduttive e interferenze
La relazione che lega lingua e diritto è ampia, complessa e richiede approcci interdisciplinari che coinvolgono da tanti anni linguisti, giuristi e traduttori. Il volume si pone in continuità con i numerosi studi sulla lingua giuridica, offrendosi come ulteriore riflessione agli studi traduttologici sul rapporto che intercorre tra l’italiano giuridico nazionale e la varietà linguistica europea, l’euroletto italiano. Non si tenterà dunque di trarre conclusioni generali e definitive, ma di inquadrare questioni linguistiche e traduttologiche di rilievo e di esaminarne le problematiche. Il lavoro ha per oggetto la lingua giuridica normativa nella sua dimensione nazionale ed europea, attraverso l’analisi qualitativa e quantitativa di un corpus appositamente allestito e comprendente testi redatti tra il 1951 e il 2018. I singoli capitoli affrontano, in prospettiva comparativa, un diverso livello della lingua (lessico, morfologia e morfosintassi, sintassi e testualità, semantica), tenendo conto allo stesso tempo della dimensione sincronica e diacronica della lingua, al fine ultimo di indagarne variazione e cambiamento.