Volevamo magia
Il narratore, un trentenne impiegato in una compagnia di assicurazioni a Trieste, ha una vita all'apparenza ricca di soddisfazioni. In realtà è ossessionato dalle proprie ambizioni frustrate che incarna in Ludovica, un'ex studentessa di lettere, appassionata di Carrère, Houellebecq e Tarantino, con la quale ha vissuto una breve storia ai tempi dell'università. Si mette così sulle tracce di Ludovica, che ha lasciato Trieste poco dopo un incidente mortale capitato a un loro amico, e si convince che quella figura per lui misteriosa e pericolosa custodisca un segreto. La giovane donna è la sfuggente Carla Rossini, regista capofila del "neo horror del nord-est", artista radicale che non ha avuto paura di seguire in fondo la propria vocazione artistica, anche a costo di andare contro la morale comune. Ma quali sono i confini tra realtà e finzione, bene e male, indagine e delirio? Chi è davvero Ludovica e chi è davvero Carla Rossini? E soprattutto, chi è davvero il narratore? "Volevamo magia" è un romanzo avvincente e ipnotico sui sogni che possono diventare incubi.
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