Una rivolta. Orizzonti e confini del Nord-Est
"Hai sentito di Luciano? Ha sparato al banchiere di Campodarsego”. In questo modo Enrico Prevedello viene a sapere che il padre del suo migliore amico Arturo è finito in galera dopo un gesto folle. Luciano Franceschi, piccolo imprenditore, vive a Borgoricco, nella produttiva provincia di Padova: la sua famiglia gestisce l’omonimo caseificio, un allevamento di maiali e una bottega nel cuore della cittadina. È il tipico grande lavoratore del Veneto, e della storia della sua terra ha una viva coscienza. Di più, è un indipendentista, sodale dei “serenissimi” che nel 1997 invasero piazza San Marco a bordo di un improbabile carro armato artigianale. Quando nel 2008 la sua azienda, come molte altre, viene stretta dalla crisi, Luciano tenta di convincere il direttore della banca di cui è socio ad accordargli un prestito sino a quel momento negato. Esce di casa portando con sé una pistola. Vuole solo intimidire il direttore, poi però parte un colpo. Prevedello ha seguito per anni questa vicenda, come un’ossessione personale e come un prisma attraverso cui leggere, in forma anche distorta, la storia del luogo in cui è nato. Frutto di lunghe conversazioni con Luciano e la sua famiglia, e di un viaggio a ritroso dentro la cronaca dei movimenti indipendentisti nel Nord Italia, "Una rivolta" è un potente, inesorabile “romanzo verità”.