Il manoscritto 1576 della Biblioteca Universitaria di Bologna e il codice Angelica 123. Indagine storica e notazioni a confronto
Tra le famiglie neumatiche utilizzate nel territorio italiano lungo il secolo XI, la cosiddetta notazione bolognese, di cui lo straordinario manoscritto 123 della Biblioteca Angelica di Roma è il maggior testimone, è di particolare interesse perché presenta una tipologia grafica molto caratteristica e raffinata dal punto di vista agogico e interpretativo. Una notazione decisamente affine a quella del codice dell'Angelica è contenuta nel passionario-breviario 1576 della Biblioteca Universitaria di Bologna, il cui esame approfondito si è reso necessario per rispondere ad alcune problematiche, prima tra tutte la questione se i due citati manoscritti possano essere ritenuti o meno testimoni coevi appartenenti a istituzioni con analoghe sensibilità e formazione musicale. Lo studio paleografico-musicale del manoscritto 1576, indagine che accoglie anche gli aspetti liturgici e agiografici, permette di fornire elementi utili a sciogliere i suddetti interrogativi, contribuendo così alla comprensione dell'evoluzione e della diffusione di questo tipo di grafia musicale in relazione al contesto sociale e culturale in cui i due codici vennero prodotti.
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