Glicine nero
In questo romanzo “noir”, la storia e la vita di alcuni boss mafiosi calabresi si incrociano e sfociano in una guerra tra “clan”. Nel suggestivo Aspromonte una serie di cruenti omicidi, quotidiani, induce dunque Davide Tanieri, commissario della DDA ad indagare, oltre che su questa guerra di sangue, anche sui “colletti bianchi”, la masso-mafia organizzata che con le sue radici si insinua in ogni recondito anello del sistema giudiziario; in questa sua strenua ricerca deve soprattutto combattere per contrastare la perseverante criminalità messa in atto dai figli dei vecchi “pacieri”, quali Mario, “U’ Leuni” ed altri che, invece di rifiorire in freschi e colorati grappoli di glicine, sono rimasti come la nera linfa della loro origine che però, in passato, era già stata messa a tacere dalle Forze Dell’Ordine. Mario risponde, infatti, all’uccisione dei suoi figli attuando la sua strategica ed oscura vendetta contro i colpevoli, e dal suo ruggito altro non uscirà se non il sangue. Davide si ritrova inoltre a dover cercare i suoi figli che vengono rapiti da un sanguinario killer, desideroso di appagare la propria sete di vendetta nei suoi confronti.