Alpha e Omega e altri scritti
Edvard Munch, oltre che straordinario pittore, è stato un notevole scrittore. Lo testimonia il vasto corpus di scritti, ora ricordi, riflessioni, visioni, ora aforismi o vere e proprie opere letterarie, da lui lasciato dopo la morte. Conosciute sotto l’improprio nome di Diari, queste annotazioni, edite in vita dall’autore solo in misura esigua, vengono oggi frammentariamente citate nel contesto di mostre, cataloghi, saggi critici e opere filmiche. Il loro potere suggestivo, l’estremo tenore intellettuale ed emotivo e il personalissimo stile, conferiscono a questi scritti la stessa folgorante intensità dei dipinti, costituendone il degno controcanto. Questa ulteriore scelta – curata da Marco Alessandrini dopo quella uscita in Carte d’artisti sotto il titolo Frammenti sull’arte – si addentra ancor più in questo universo letterario, finora inedito in italiano. Contempla anche il breve e spesso citato poema in prosa, corredato da litografie, denominato Alpha e Omega. Attraverso una diversa prospettiva, costituita da narrazioni originali e ipnotiche, l’arte di Munch dischiude nuovi, profondi squarci nei temi a lui più cari, quali la morte e la vita, l’amore e l’arte, la follia e l’angoscia.