Sette anni di vita a Roma 1956-1963
Lucio Pozzi nasce nel 1935 a Milano, città in cui avviene la sua formazione. Dopo il servizio militare si trasferisce a Roma dove studia Architettura, inizia a esporre la sua arte, lavora come grafico e partecipa all’ambiente artistico e culturale della città. Sono gli anni, 1956-1963, in cui è incentrato in modo particolare questo primo capitolo della sua autobiografia. Vive la cultura romana, da attor giovine con personaggi come Alberto Moravia, di cui lascia un memorabile ritratto, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Giorgio Manganelli, Sandro Penna, Nuvolo, Ettore Colla, e da coetaneo con Manfredo Tafuri, Massimo Teodori, Carla Lonzi, Mohamed Melehi, e tanti altri. In un percorso a zigzag fra presente e passato, cronaca e emozioni, dettagli e panoramiche, la sua memoria si intreccia anche con il primo matrimonio, con Dacia Maraini, l’avventuroso viaggio di nozze, l’altrettanto avventurosa separazione, le vicissitudini personali e artistiche. Da Roma, dopo la separazione nel 1962 e dopo un anno di transizione, si trasferisce negli Stati Uniti. Qui racconta il primissimo periodo americano, dall’Harvard International Summer Seminar diretto da Henry Kissinger a quando si stabilisce a New York, dove continua la sua carriera di artista che lo porterà a esporre in tutto il mondo. Come scrive Elio Grazioli, nello scritto che accompagna il volume, «Pozzi è schietto, ha fatto della sincerità il suo credo di uomo e di artista, fuori dalle regole e dalle categorie stabilite. I suoi pareri e giudizi, talvolta taglienti, sono sempre personali e sentiti, mai scontati».