L'«âge d'or» del Camposanto di Pisa. Pittura e committenza nella prima metà del Trecento
Il Camposanto di Pisa è stato uno dei luoghi più ammirati, studiati e ritratti d’Europa, ma ancora oggi continua a porre moltissimi interrogativi sulle sue origini. Il nuovo cimitero dell’ecclesia maior che si iniziò a costruire, a partire dal 1277, si configurerà come un edificio senza precedenti grazie alle monumentali pitture che appariranno sulle sue pareti nella prima metà del Trecento a opera di Traini, Buffalmacco e Stefano Fiorentino. Con questo libro si vuole offrire un’inedita prospettiva sulla genesi e il lancio di un progetto davvero rivoluzionario frutto di un’iniziativa civica voluta e sostenuta da una particolare ‘joint venture’ ante litteram costituita da personaggi di spicco della società pisana trecentesca. Ciò che accadrà all’interno del Camposanto rispecchierà un periodo glorioso per la città di Pisa, proprio dopo la fine del dominio imperiale di Ludovico il Bavaro: quello del ‘buon governo’ del conte Bonifazio Donoratico della Gherardesca.
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