Pierre Huyghe. Liminal. Ediz. francese
Superare i confini tra umano, animale e artificiale in un costante gioco di finzioni speculative e manipolazioni è il desiderio che anima l’opera dell’eclettico artista Pierre Huyghe (Parigi, 1962). In occasione della mostra personale allestita negli spazi di Punta della Dogana, visitabile fino al 24 novembre 2024, Marsilio Arte pubblica il volume Pierre Huyghe. Liminal a cura di Anne Stenne. L’esposizione offre al visitatore la possibilità di ammirare le più recenti creazioni dell’artista – come Liminal, l’inedita installazione progettata appositamente per Punta della Dogana – accanto a pezzi storici provenienti dalla Pinault Collection. Attingendo ai più recenti sviluppi di scienza e tecnologia, gli ibridi lavori di Huyghe trasformano Punta della Dogana in uno spazio espositivo dinamico e suggestivo, in costante trasformazione. «La mostra», sottolinea Bruno Racine, direttore di Palazzo Grassi – Punta della Dogana, «è anche il risultato di una proficua sinergia con il Leeum Museum di Seul, che la ospiterà nel 2025». Figura centrale della ricerca delle relazioni dell’arte con il non umano, fin dalle sue prime opere Huyghe adotta un’altra prospettiva rispetto a quella umana per lasciar emergere ciò che si trova al di fuori dalla nostra comprensione, fuori dalla nostra possibilità di farne esperienza. Le sue opere sono concepite come delle finzioni speculative che spesso si rivelano un’unione di diverse forme di intelligenza che apprendono, si modificano ed evolvono nel corso del percorso espositivo. Il catalogo ripercorre per intero la carriera dell’artista francese, dal 1993 a oggi, costituendo così la pubblicazione più completa sull’artista francese mai uscita in Italia. Apre il volume una conversazione tra Anne Stenne e Pierre Huyghe che ha come focus la mostra allestita a Punta della Dogana e la sua ideazione. In Un’accrezione sulle rovine della volontà il filosofo Tristan Garcia riflette sul confine tra volere e non volere, tra arte e natura attraverso puntuali riferimenti all’opera di Huyghe. Dalla proiezione all’incorporamento. Significazione e ripensamento concettuale è il saggio firmato dall’artista Patricia Reed, un’indagine filosofica che intreccia ragionamenti sulle strutture della conoscenza con la produzione creativa dell’artista. Il contributo del filosofo Tobias Rees, Esterni. Pierre Huyghe e l’umano, è una riflessione sullo status ontologico dell’essere umano che nasce dall’analisi di Exomind (2017 – in corso), opera di Huyghe che allude alla possibilità che la mente non sia una componente interna, bensì una realtà esterna all’uomo. Infine, la ricercatrice e curatrice Chiara Vecchiarelli racconta e approfondisce ne L’immaginale la peculiarità delle opere dell’artista francese, ossia la capacità di creare nuovi mondi alternativi. Chiude il catalogo la schedatura completa delle opere esposte in mostra, accompagnata da una breve biografia di Huyghe.
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