La resurrezione di Roma
Gilbert Keith Chesterton è stato un gigante della cultura inglese del Novecento. In questo contributo - finito nel dimenticatoio perché ritenuto “politicamente scorretto” - lo scrittore incontra la Roma fascista di fine anni Venti, tracciandone un profilo narrativo e metafisico, oltre gli schemi della facile condanna e della vuota apologia. Giunto nell’Urbe nel 1929 - anno del Concordato tra lo Stato e la Chiesa - Chesterton ebbe modo di farsi ricevere sia da Benito Mussolini che da Papa Pio XI, trascrivendo le sue impressioni in queste pagine e regalandoci un ritratto storico di grande valore. A metà tra il diario ed il saggio, questo libro rappresenta un viaggio nella Fede cristiana e nella dottrina politica, ma anche nella vita quotidiana di un’Italia che - a pochi anni dalla sua Rivoluzione nazionale - aspirava a “risorgere” nel segno della verticalità e della potenza, destando un sincero interesse nelle menti più acute dell’epoca. Chesterton, pur volendo restare un uomo libero, fu una di esse.
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